Petrolo: Boggina B 2020
Petrolo: Boggina B 2020
Petrolo: Boggina B 2020

Petrolo: Boggina B 2020

Petrolo: Boggina B 2020

Geschmacksprofil

Leicht
Üppig
Süß
Trocken
Weich
Säurehaltig
  • Magazzino basso, 6 articoli rimasti
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Alkohol
13.0 % vol
Rebsorten
  • Trebbiano
Region
Toscana

Uno dei più grandiosi Trebbiano del mondo del vino, prodotto al 100% da agricoltura biologica. Il clone di Trebbiano della Val d’Arno è noto da secoli per la sua qualità unica. «Boggina B» è prodotto con uve provenienti dal vigneto «Poggio». Le vecchie viti sono state piantate qui negli anni '70, ma solo dal 2014 le uve per questo vino bianco unico vengono vinificate separatamente.

Vendemmia rigorosamente manuale e super accurata, poi fermentato con lieviti selvatici provenienti dai vigneti in tonneaux di rovere da 500 litri e affinato per 15 mesi sui lieviti fini, durante i quali la bâtonnage iniziale, cioè la rimescolatura dei lieviti in botte, viene progressivamente ridotta.

Già al naso il vino è più fresco rispetto agli straordinari esemplari dei rinomati produttori degli Abruzzi, ma complessivamente nella stessa categoria. Seducente, cremoso e al contempo con un'acidità e freschezza ultra geniali. Infinito, con note di nocciola, cremoso e salino minerale.

Soprattutto quando è giovane, il vino beneficia di un'adeguata ossigenazione. Purtroppo ogni anno ci sono solo poche migliaia di bottiglie.

Abgefüllt durch
Petrolo
Loc. Petrolo, 30, 52021 Bucine AR, Italia
Allergene
  • Enthält Sulfiti
Winzer

Petrolo

La tenuta Petrolo si trova nella Val d'Arno di Sopra, che si estende tra Firenze e Arezzo. Proprio come Podere Il Carnasciale.

La qualità dei vigneti, situati sulle colline a ovest e a est del fiume Arno, è stata già nel 1716 definita particolarmente eccellente dal Duca Cosimo III de' Medici e dichiarata tra le quattro migliori zone per la viticoltura e l'olivicoltura. Il paesaggio dolcemente collinare è caratterizzato da boschi mediterranei che si alternano a vigneti e uliveti.

Nel 1947 la tenuta fu venduta alla famiglia Bazzocchi-Sanjust. Oggi con Luca Sanjust è la terza generazione della famiglia a occuparsi della viticoltura. Il nonno di Luca era amico di Giulio Gambelli, uno dei più famosi enologi del suo tempo, e con il suo aiuto produceva un vino semplice e allo stesso tempo molto buono. Con l'ingresso di Lucia, madre di Luca, nella tenuta, si è posto sempre più l'accento sulla qualità.

Oggi, su un totale di oltre 270 ettari di terreno, 31 ettari di vigneti appartengono alla tenuta pluripremiata. I vigneti si estendono da 250 fino a 450 metri di altitudine e sono coltivati biologicamente. I terreni sono costituiti da una complessa miscela di marna, piccoli ciottoli, arenaria e la tipica roccia Albarese argillosa e calcarea della regione del Chianti. Le rese sono minime – in media 20-25 HL. La combinazione di altitudine, terreno e questa concentrazione di basse rese porta al carattere unico dei vini della tenuta.

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