"Sibi et paucis" è un'espressione latina che significa "per sé e per pochi" o "per pochi eletti". Nel contesto dei Barolo di Luciano Sandrone si riferisce a una specifica selezione o imbottigliamento dei loro vini, che vengono invecchiati più a lungo e rilasciati più tardi rispetto ai vini standard. Questa denominazione indica un livello superiore di cura e attenzione nella vinificazione, che porta a vini particolarmente longevi. Ancora più raro della versione normale.
Qui c'è ancora il Cannubi Boschis in bottiglia e si chiama così. Dal prossimo annata Barbara e Luciano hanno voluto mettere più in evidenza il riferimento ai nipoti e quindi alla prossima generazione che dovrà plasmare la cantina, piuttosto che la zona. Per questo le annate più recenti si chiamano Aleste.
Cannubi Boschis è il vigneto che si trova proprio di fronte alla cantina. Cannubi è sicuramente la vigna più famosa di tutte le Langhe ed è considerata da molti la migliore zona per il Barolo. Il cuore di Cannubi è il sottozona Boschis, chiamato così dai precedenti proprietari. Calcare e un po' di argilla bianca.
Le vigne più maschili provengono da Serralunga e Castiglione. Il compromesso ideale forse si trova a Monforte. Ma questa finezza è sicuramente riservata a Cannubi. Da qui si può fondamentalmente comprendere la tesi che Cannubi sia la migliore vigna del Barolo.
La lavorazione di entrambi i Barolo avviene da Sandrone nello stesso modo. Diraspatura completa, otto giorni di macerazione a freddo, poi altre tre settimane di fermentazione in acciaio inox con successivo periodo di permanenza sulle bucce. Affinamento per l'80% in tonneau da 500 L usati, 20% legno nuovo, 24 mesi, nessun travaso, nessuna bâtonnage.